La corsa con i sacchi e quella sui trampoli, il tiro alla fune, l’hula hop e lo schiaccianoci, il lupo-mangia-frutta e la corsa con i triangoli. Sono solo alcuni dei divertenti giochi antichi recuperati dal passato e riproposti in occasione di Piante e Animali Perduti. Idee ludiche (e didattiche) per i bambini e le loro famiglie che ritrovano il piacere del sano divertimento all’aria aperta, della partecipazione creativa, della condivisione di piccoli traguardi comuni. Il merito? Di un gruppo di volenterosi genitori della scuola primaria di Pieve di Guastalla che hanno pensato di far conoscere e far rivivere i giochi con i quali si dilettavano i nostri nonni tempo fa. Molti di questi li hanno costruiti con le loro mani e li hanno suggeriti la scorsa primavera, in occasione di Georgica a Lido Po, su una grande aia allestita appositamente all’ombra di alti pioppi. Proprio davanti al Grande Fiume che ascoltava, silenzioso, le grida di gioia dei protagonisti, grandi e piccini.
A che gioco giochiamo?
Visto il successo, non si poteva che ripeterli a questa 18° edizione di Piante e Animali Perduti. “Come a primavera, anche in questa occasione avremo a disposizione uno spazio dedicato nel quale offrire a rotazione una serie di ‘giochi perduti’, in linea con lo spirito di questa bellissima festa settembrina” affermano dal comitato genitori.
Via libera, allora, alla corsa coi sacchi: bambini e adulti dovranno correre con le gambe infilate in un sacco di juta per raggiungere nel minor tempo possibile il traguardo precedentemente stabilito. Vince chi arriva prima, of course! E c’è da aspettarsi un… sacco di risate perché i partecipanti non mancheranno di cadere sull’erba ma si rialzeranno per procedere lungo il percorso.
Il tiro alla fune mette in gara due squadre ed è un gioco più di forza che di abilità. Le squadre, al via, devono tirare la fune, la cui metà è contrassegnata da un pezzo di stoffa, verso la propria metà del campo. Vince la squadra che riesce a far rientrare in modo evidente nel proprio campo il pezzo di stoffa.
È un divertentissimo gioco di gruppo anche lupo mangiafrutta che coinvolge i partecipanti in attività motorie ed è in grado di stimolare semplici astuzie tattiche. L’impianto è semplice: “uno (il lupo) contro tutti (i frutti)” e una turnazione del ruolo di lupo come penitenza. Si inizia sorteggiando chi impersonerà il lupo, successivamente ogni bambino dovrà pensare un frutto. Il lupo, bussando ad una fantomatica porta dirà “Toc, Toc” e i bambini risponderanno “Chi è?”. “Sono il Lupo mangiafrutta!” e gli altri: “Che frutto vuoi?”. Se nel gruppo c’è un bambino che ha pensato al frutto pronunciato dal lupo, inizierà a correre cercando di non farsi prendere fino a raggiungere la classica “casa” nella quale l’animale non può entrare. Quindi il lupo fa una nuova richiesta finché non cattura il frutto che, a sua volta, diventerà lupo. Insomma sarà uno spasso assicurato.
Alcuni genitori hanno progettato e realizzato bellissimi archi in bambù che non mancheranno di attirare il pubblico. Soprattutto chi si sente un arciere infallibile. Il tiro con l’arco, che è presente nei Giochi Olimpici dal 1900, è una gara di precisione, il cui scopo è tirare una freccia con l’aiuto dell’arco per colpire, o avvicinarsi, al centro del bersaglio. I nuovi Guillermo Tell avranno a disposizione diversi tentativi per realizzare il punteggio più alto possibile. Un gioco che ha storia da vendere! L’arco e le sue frecce, infatti, sono le armi più antiche usate dall’uomo per difendersi e per cacciare, di cui si attesta l’esistenza fin dal Paleolitico.
Altri genitori faranno riscoprire il gioco del Carron. Di che si tratta? Ci spiegano che “è un gioco da tavolo per 2 o 4 giocatori, molto antico e originario dell’India, chiamato anche biliardo da dita perché suo scopo è imbucare le pedine negli angoli (buche) del tavolo colpendole con una pedina apposita, mossa da piccoli colpi di dita”.
È un gioco di abilità anche lo schiaccianoci che consiste nello schiacciare una noce mentre scende velocemente da una sorta di piccolo scivolo coperto in legno.
E poi ci saranno le corse sui trampoli ma anche i balli con l’hula hop: si fa roteare il cerchio intorno alla vita, senza farlo cadere e cercando di mantenere stabile il busto. Il segreto per mantenere il movimento più a lungo? Il moto oscillatorio del tronco con spinte che partono dai glutei. Beh, se ne vedranno delle belle!
Un gioco in regalo!
E non è finita qua: a tutti i partecipanti verrà regalato un gioco realizzato sempre dai genitori. A Georgica c’erano spade in legno e girandole di carta. Quale sarà il dono di fine settembre? Vi aspettiamo nel cortile di via Cavour!
Terminata la kermesse, sarà realizzata, presso gli ambienti della scuola primaria di Pieve, una mostra fotografica con il reportage di questi divertenti giochi e dei loro sorridenti partecipanti.